Vorrei innanzi tutto porgere le mie congratulazioni a tutti i sostenitori del ‘Veltrusconi’, de «il meno peggio è peggio del peggio», del «non voglio votare contro, voglio votare per», dell'«ho più paura della Democrazia Cristiana». Siete stati accontentati: il vostro non votare, il vostro votare il Partito degli Amici di Famiglia di un Eremita, vi ha dato quella bella calda soddisfazione di aver fatto ciò che volevate fare, di aver seguito i vostri ideali. E di venir rappresentati dal ‘buffone’ (o era ‘puffone’?) Berlusconi, piuttosto che dallo spaventosissimo Veltroni. Avete lavorato alacramente per propagandare la delusione e l'avversione alla nascente ‘DC di sinistra’. E in definitiva avete dato il vostro piccolo contributo alla schiacciante vittoria della criminalità istituzionalizzata, de «il precariato non è un problema», de «l'evasione fiscale è un dovere», della celebrazione della mafia.
Ed è inutile che state lì ad autoconvincervi che voi non c'entrate niente, che Berlusconi vince perché la gente lo vota. È ovvio che se la gente non lo votasse lui non vincerebbe. Ma è anche altrettanto evidente che la vittoria dipende anche da altri fattori, ed il vostro ‘integralismo ideologico’ è tra questi.
Alla fin fine, la legge del contrapasso sarà la prima ad esprimervi i ringraziamenti del caso: così come la maggior parte degli elettori diretti di Berlusconi sarà la prima a prenderla nel culo, voi siete pronti in fila subito dopo, con i vostri mestieri buoni solo a produrre altri intelletuali di sinistra (quando ci arrivano).
Interessante risvolto elettorale è l'Italia che si scopre razzista e xenofoba, molto più che cattolica: 8% a Bossi contro nemmeno il 6% all'Udc. Diventa allora magra consolazione l'unica vera buona notizia: la totale disfatta della sedicente sinistra, appellata ‘radicale’ dall'avversario politico.
Ovviamente, in un Paese normale una cosa del genere potrebbe portare la parte politica in questione a rinnovare se stessa, riscoprendo la propria funzionalità e ricominciando da zero per ricostruire la propria famosa ‘base’. Ma siamo in Italia, quindi ci sono ottime probabilità che quel che resta della frangia più a sinistra dell'ex PCI si reinventi uguale a com'era prima: velleitario, paroliere e parolaio, privo di senso pratico e senza alcuna coscienza né della realtà né tanto meno di quella parte di elettorato che dovrebbe, in teoria, rappresentare.
Anche qui, alla fin fine, si tratta di legge del contrapasso: dopo le bottarelle per alimentare la degenerazione centrista della sinistra, il partito che nel 1996 fece cadere il governo e che nel 2001 fece perdere le elezioni è rimasto bruciato dalla propria insignificanza.
Sono pronto a scommettere che tra qualche mese, un anno al più, quando la merda avrà colpito il ventilatore e i sostenitori di Berlusconi (e di Lombardo in Sicilia) si cominceranno a rendere nuovamente conto di aver fatto “La Cazzata” (ottimo titolo per un film, com'è che ancora non l'hanno fatto), tutti negheranno di averlo votato, e torneremo al Mistero Di Come Cazzo È Salito.
Vogliamo scommettere quanti di quelli favorevoli alle raccomandazioni avranno dato il loro voto a destra, sperando in un posto, si ritroveranno con un palmo, diciamo, di naso?
Io mi chiedo ad esempio quanti dei dipendenti del comune di Catania, che da sei mesi o giù di lì non percepiscono lo stipendio perché non ci sono più soldi, abbiano avuto il posto fisso in cambio del voto. Saranno ancora contenti della loro scelta?
Ma la gente dimentica presto. Ben venga che i coglioni siano i primi a pagare le conseguenze delle proprie azioni. Il problema è che non sono gli unici a farlo.